Andrea Bolgi

La genialità di Gian Lorenzo Bernini, espressa in ogni forma artistica, eccelse anche nella scelta dei collaboratori di cui circondarsi, affidando loro man mano sempre più lavori, privilegiando, soprattutto nella fase matura della propria produzione, la fase dell'ideazione a quella meramente esecutiva.
Dalla sua prolifica bottega uscirono così pittori quali Giovan Battista Gaulli, uno dei migliori interpreti del barocco, nonché scultori come Antonio Raggi, Cosimo Fancelli e lo stesso Andrea Bolgi.
Bolgi nacque a Carrara l'anno 1606, crescendo dunque circondato dal marmo e divenendo collaboratore del Bernini a soli vent'anni dopo essersi trasferito a Roma.
Il maestro era impegnato in questi anni, per volere di papa Urbano VIII Barberini, nella realizzazione del baldacchino della basilica di San Pietro, maestoso ornamento che unisce simbolicamente il luogo di sepoltura del primo apostolo con il punto più alto di tutta la cristianità, vale a dire la cupola progettata da Michelangelo Buonarroti.

Il baldacchino, per il quale Bernini non esitò nel spogliare il pronao del Pantheon dei suoi bronzi, è solamente l'elemento centrale di un programma ancor più complesso. Negli stessi anni si decise infatti che ognuno dei quattro immensi pilastri che sorreggono la cupola, progettati da Donato Bramante, avrebbero ospitato nel registro inferiore, all'interno di nicchie, quattro enormi statue collegate alle preziose reliquie che al tempo si conservavano nella basilica.
Bernini si riservò l'esecuzione del San Longino, posto alla base del pilastro dove era custodita la lancia con la quale il centurione romano aveva aperto il costato di Cristo, affidando invece ai suoi collaboratori le altre tre statue. Nacquero così la bellissima Veronica di Francesco Mochi per la reliquia del panno sul quale sarebbe stato impresso il volto di Cristo durante la salita al Calvario, il Sant'Andrea di François Duquesnoy per il capo dell'apostolo crocifisso a imitazione di Cristo, infine la Sant'Elena del Bolgi per la reliquia del legno della Croce.

Elena era la madre di Costantino, costruttore della primitiva basilica, nonché la protagonista del miracoloso rinvenimento di un pezzo della Croce sulla quale Gesù avrebbe scontato la sua Passione.
La statua, su indicazione del Bernini, trae ispirazione dal dipinto raffigurante Sant'Elena di Rubens, originariamente custodito nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, luogo di culto edificato proprio per conservare quella parte della Croce di Cristo, oltre ad altre preziose reliquie legate alla Passione che, secondo la tradizione, Elena avrebbe portato a Roma in seguito al suo viaggio in Terra Santa nell'anno 325.

Note

La fotografia del baldacchino di San Pietro è stata scattata durante il mio viaggio a Roma nel febbraio 2019.

Bibliografia

  • La basilica di San Pietro. I papi e gli artisti - Timothy Verdon - Mondadori
  • Il Barocco - Tomaso Montanari - Einaudi
  • Gian Lorenzo Bernini - Tomaso Montanari - Gruppo Editoriale l'Espresso

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