Hugo Wolf

Compositore austriaco nato nel 1860, è stato tra i più rilevanti musicisti della città di Vienna nella seconda metà dell'Ottocento, allievo di Anton Bruckner e amico di Gustav Mahler.
Si accostò al pianoforte sin da bambino e nel 1868 assistette per la prima volta ad una rappresentazione operistica, il Belisario di Gaetano Donizetti, rimanendone profondamente colpito.
Nel 1875 si iscrisse al Conservatorio di Vienna dove poté appunto seguire le lezioni di composizione di Bruckner. Qui si legò in amicizia con Mahler, grande compositore e celebre direttore d'orchestra, col quale condivise per qualche tempo un appartamento. Nello stesso anno avvenne l'incontro indimenticabile con il suo idolo Richard Wagner. Solo due anni dopo lasciò pero il conservatorio perché insofferente alla formazione accademica, vivendo così in difficili condizioni economiche dando lezioni private. In particolare fu il precettore dei figli del dottor Joseph Breuer, uno dei padri della psicoanalisi insieme a Sigmund Freud con cui scrisse nel 1895 il libro Studi sull'isteria.
A livello musicale si concentrò soprattutto alla composizione di Lieder, cioè poesie messe in musica, di cui ne realizzò ben 340. Il Lied, che significa canzone, è una composizione per voce solista e pianoforte che ottenne un grande successo durante il Romanticismo grazie ad autori come Franz Schubert e Robert Schumann. Wolf fu un attentissimo osservatore della lingua parlata e mise in musica, tra gli altri, alcuni testi di Goethe.
Come critico per una rivista dell'aristocrazia viennese espresse con grande competenza la propria estetica musicale sostenendo sempre nelle sue prose compositori come Franz Liszt, Richard Wagner, Hector Berlioz ed il suo maestro Bruckner. Con toni fin troppo polemici stroncò invece Johannes Brahms, considerato in quegli anni in patria l'unica vera alternativa a Wagner. Ciò ebbe ripercussioni sulla sua carriera da compositore nell'ambiente viennese.
Lasciato il posto di critico, nel 1887 realizzò uno dei suoi capolavori, Serenata italiana, per quartetto d'archi. Poco più tardi, però, la morte del padre segnò l'inizio di un periodo triste che lo portò alla depressione. Riuscì comunque a dedicarsi ai Lieder, i cui ultimi tre, composti nel 1897, sono ispirati ad alcune poesie di Michelangelo Buonarroti.
Quello stesso anno venne ricoverato in una clinica privata di Vienna in preda alla follia che da tempo perseguitava la sua mente come un'ombra minacciosa. In seguito a un viaggio nel Nord Italia e un tentativo di suicidio fu internato in manicomio dove morì nel 1903.