Anton Bruckner

Nella seconda metà dell'Ottocento, con il tramonto del Romanticismo che aveva visto come protagonista in Francia il genio pianistico di Fryderyk Chopin e in Germania due figure fondamentali nella storia della musica come Franz Liszt e Richard Wagner, cominciarono i primi studi scientifici sulla musica, la musicologia, e l'attenzione si spostò nella città di Vienna, centro artistico e culturale tra i più importanti a livello europeo.
Vienna vide in questo periodo ben due fasi di ampliamento urbano, il formarsi di nuovi linguaggi artistici nel campo della pittura con Gustav Klimt ed Egon Schiele, la nascita della psicoanalisi grazie a Sigmund Freud, capace di rivoluzionare l'intero secolo successivo, infine, in ambito musicale, due autori molto importanti come Johannes Brahms e, appunto, Anton Bruckner.
Per Brahms e Bruckner fu determinante l'influenza di Wagner, figura imprescindibile per ogni autore successivo e più che mai in quegli anni, di cui Brahms, grazie anche al sostegno e alla stima di Robert Schumann, rappresentò la principale alternativa. Bruckner si dedicò per tutta la vita a soli due generi che hanno tra loro ben poco in comune: la musica da chiesa e la sinfonia.
Nato nel 1824, nonostante un'adolescenza difficile segnata dalla perdita di alcuni fratelli e del padre nel 1837, manifestò presto grandi attitudini musicali, ricevendo la passione e i primi insegnamenti proprio dal padre, che gli permise di suonare l'organo nella chiesa del loro paese.
Decisivo fu il trasferimento a Linz, città austriaca di modeste dimensioni, dove poté studiare giorno e notte in solitudine Bach, Mozart, Beethoven e Carl Maria von Weber.
Divenne organista in un'abbazia nei pressi della città, concependo la sua musica come un continuo atto di lode al Signore per la sua grande religiosità.
Ottenne in seguito il posto di organista titolare nella cattedrale di Linz. Raggiunto questo importante traguardo si dedicò alla composizione delle sue nove sinfonie, come Beethoven.
Intorno ai quarant'anni intraprese numerosi viaggi che gli permisero di fare degli incontri fondamentali con quelli che considerava i suoi maestri: nel 1865, a Monaco, incontrò Wagner; nello stesso anno, a Budapest, Liszt, con cui condivideva la profonda fede cattolica; infine, a Vienna, Hector Berlioz. In questa città divenne, all'età di quarantatre anni, insegnante di composizione al Conservatorio, dove ebbe come allievi Gustav Mahler e Hugo Wolf.
Nelle sue sinfonie Bruckner pose l'attenzione all'essenza della musica, al suo valore più profondo, senza ispirarsi a niente, al contrario delle composizioni romantiche, puntando al monumentale, alla grande sonorità. In questo senso fu determinante per Mahler, compositore che rinnoverà questo genere, inteso come storia di note, allargando l'organico orchestrale e realizzando anch'egli nove sinfonie.
Nel 1873 Bruckner si recò a Bayreuth in visita a Wagner, al quale mostrò il manoscritto della sua Terza Sinfonia, da poco conclusa e a lui dedicata. Wagner, dopo averla attentamente studiata, la definì un capolavoro e accettò con entusiasmo la dedica. Fu il successo di Bruckner.
Il compositore si spense a Vienna nel 1896.