Baccio Bandinelli

Ritratto di Baccio Bandinelli - Andrea del Sarto - Firenze, Galleria degli Uffizi

Baccio Bandinelli nacque a Firenze nel 1488, dove fu scultore all'epoca di Michelangelo Buonarroti, instaurando inevitabilmente con lui un rapporto di ammirazione e accesa rivalità. Si pensi che nello stesso periodo il Buonarroti rivoluzionava per sempre l'arte della scultura dando vita al meraviglioso David, col quale vinse gli antichi, emblema della città di Firenze e dell'uomo rinascimentale. Proprio con il Gigante, sebbene in copia, deve ancora oggi competere quella che è l'opera più celebre del Bandinelli, vale a dire l'Ercole e Caco situato alla destra dell'ingresso di Palazzo Vecchio e dunque del capolavoro michelangiolesco.

Bandinelli fu maestro di Bartolomeo Ammannati, che dinanzi a Palazzo Vecchio realizzò la Fontana del Nettuno, mentre fu acerrimo rivale di un altro protagonista di piazza della Signoria, ossia Benvenuto Cellini, che realizzò per la loggia il Perseo. Il Cellini non risparmiò critiche all'Ercole e Caco con il quale il Bandinelli cercò di competere con il genio di Michelangelo. La statua si ispira ad un episodio delle dodici fatiche di Ercole nel quale l'eroe sconfigge con l'ingegno il malvagio Caco.
Quando Bandinelli, all'inizio uno dei più devoti seguaci del Buonarroti come scrive nelle Vite Giorgio Vasari, capì di non poter reggere il confronto, mutò il suo sentimento di ammirazione in invidia.

In tal senso è significativo l'episodio dei cartoni della Battaglia di Cascina, l'immenso affresco che Michelangelo avrebbe dovuto dipingere nel Salone dei Cinquecento all'interno di Palazzo Vecchio, com'è noto mai portato a termine in quanto l'artista venne chiamato a Roma da papa Giulio II della Rovere per lavorare nella Cappella Sistina.
Diversi artisti si recarono ad ammirare e a studiare i disegni, tra i quali il giovane Raffaello Sanzio, eppure quasi nessuno riusciva ad eguagliarli per precisione anatomica e forza espressiva. Dovendosi arrendere, il Bandinelli arrivò a rubarli e poi a distruggerli in preda ad un eccesso di rabbia.

Copia del cartone preparatorio per la Battaglia di Cascina - Bastiano da Sangallo - 1542

Il rapporto che lega l'opera di Bandinelli al modello del Buonarroti si può ben comprendere presso la basilica della Santissima Annunziata di Firenze, dove in una cappella laterale, alla destra rispetto all'altare maggiore, si può contemplare il gruppo scultoreo della Pietà, che ha come riferimento diretto - a cui si ricollega per motivo e impostazione tematica - la Pietà Bandini michelangiolesca del Museo dell'Opera del Duomo, in particolare nella scelta dell'artista di raffigurarsi come Nicodemo, il quale sorregge il corpo esanime del Cristo.

Presso il Museo del Louvre di Parigi si può infine osservare un ritratto eseguito dal Bandinelli proprio in onore del rivale Michelangelo, probabilmente ancora quando l'ammirazione nei suoi riguardi era ancora maggiore rispetto al sentimento di gelosia che maturò nel tempo. Il dipinto è estremamente prezioso in quanto ci mostra il volto del tenebroso ed enigmatico artista, al quale tutti dovevano guardare come punto di riferimento imprescindibile.

Note

Le fotografie delle due statue dinanzi palazzo Vecchio, dell'Ercole e Caco e della Pietà sono state scattate a Firenze nel luglio 2023.

Bibliografia

  • Arte in primo piano. Manierismo, Barocco, Rococò - Giuseppe Nifosì - Editori Laterza
  • Cellini, Bandinelli, Ammannati. La fontana del Nettuno in piazza della Signoria a Firenze - Loretta e Alessandro Falsitta - Skira