Nicola Salvi

Uno dei luoghi simbolo di Roma, del suo prestigio e della sua insuperabile ricchezza artistica è sicuramente la fontana di Trevi, dinanzi alla quale si fermano ogni giorno una moltitudine incredibile di turisti, sino a notte fonda, ma di cui spesso non si conosce l'artefice di tanta bellezza, vale a dire l'architetto romano Nicola Salvi.
Nato nel 1697 da una famiglia benestante, il Salvi è noto sui manuali di storia dell'arte principalmente per quest'opera immensa che richiese lunghi anni di lavoro presentando molteplici difficoltà di realizzazione.
L'architetto partecipò infatti anche al concorso per la facciata della basilica di San Giovanni in Laterano, vinto però da Alessandro Galilei, e dunque concluso ai soli disegni preparatori. Grazie alla fontana di Trevi ebbe modo di dare vita a quello che rimarrà per sempre il suo capolavoro, commissionato da papa Clemente XII.

Il primo progetto della fontana di Trevi risale in realtà a Gian Lorenzo Bernini, il quale aveva già dato vita alle meravigliose fontane barocche protagoniste di alcune tra le più belle piazze di Roma, come la Fontana dei Quattro Fiumi in piazza Navona. L'artista, incaricato da Urbano VIII, cominciò a demolire i palazzi e le costruzioni che si trovavano dinanzi a Palazzo Poli, sulla cui facciata si ammira oggi la Fontana di Trevi, creando uno spazio di notevole dimensione, tuttavia nascosto tra le case e i vicoli romani.

Autoritratto - Gian Lorenzo Bernini - 1630 circa - Roma, Galleria Borghese

La geniale soluzione era la stessa adottata per il suo colonnato della basilica di San Pietro: il visitatore, uscito dai borghi della città, si sarebbe improvvisamente trovato dinanzi a un'opera architettonica monumentale, in quel caso la facciata di San Pietro realizzata da Carlo Maderno e sormontata dalla cupola di Michelangelo Buonarroti, mentre nel caso della Fontana di Trevi un sontuoso spettacolo d'acqua quasi teatrale, tipicamente barocco.
Il destino volle che l'opera rimase incompiuta per mancanza di fondi e per la scomparsa dell'artista, lasciando la fontana in uno stato di abbandono sino al 1732, quando Nicola Salvi cominciò i suoi lavori, dedicando ogni suo sforzo sino alla morte.

Un dipinto di Giovanni Paolo Pannini raffigurante la fontana.

La fontana venne portata a termine trent'anni più tardi, nel 1762, dall'architetto Giuseppe Pannini, per questo l'opera, che rientra nello stile del tardo barocco, presenta anche elementi neoclassici.
L'acqua scende con regolarità dalla facciata del palazzo, lungo una scogliera rocciosa di travertino che domina la scenografia, arrivando in una vasca che rappresenta il mare.

La fontana in un'incisione settecentesca di Giovanni Battista Piranesi.

Al centro del palazzo vi è infatti la monumentale statua marmorea di Oceano, realizzata dallo scultore Pietro Bracci, dalla corporatura muscolosa e dallo sguardo fiero e altezzoso. Il dio si trova su un carro trainato da due cavalli alati e da due tritoni. Il cavallo di destra appare tranquillo, mentre quello di sinistra è imbizzarrito, proprio come il mare, a volte calmo a volte in tempesta.
Sulla sommità della composizione si trova infine lo stemma pontificio e poco più sotto si legge il nome del papa committente.

Note

La foto della Fontana di Trevi è stata scattata durante il mio viaggio a Roma nel febbraio 2019.

Leggi anche: