Lazzaro Morelli

Scultore del barocco nato ad Ascoli Piceno l'anno 1619, Lazzaro Morelli si recò a Roma per lavorare con François Duquesnoy, un artista che in un secolo di grandi rivoluzioni quale fu il Seicento si distinse per essere ancora fortemente legato ad un ideale classico in ambito scultoreo.
Morelli si avvicinò poi a Gian Lorenzo Bernini, l'assoluto protagonista della città eterna che oggi, grazie a lui, possiamo contemplare, ottenendo il privilegio di collaborare ad alcuni tra i progetti più straordinari dell'epoca barocca.
Sotto la direzione del maestro lavorò nel cantiere per il meraviglioso Ponte Sant'Angelo, dando vita all'Angelo con flagello, il primo a sinistra percorrendo il ponte verso il castello, di fronte all'angelo scolpito da Antonio Raggi che porta in mano la colonna in ricordo della Passione di Cristo.

L'angelo del Morelli regge lo strumento con cui Gesù fu colpito durante la sua flagellazione una volta finito il processo dinanzi a Pilato. Per trovare il lavoro più importante dell'artista bisogna però percorrere il ponte e tutta via della Conciliazione, per arrivare sino al cuore della cristianità, sotto la cupola di Michelangelo Buonarroti, al centro del colonnato berniniano.

Se al cospetto della basilica di San Pietro il visitatore non si sente solo e infinitamente piccolo rispetto a quello che lo circonda, il merito è sicuramente del genio di Bernini e del suo illuminato committente, papa Alessandro VII Chigi. Il loro incontro e le loro simili visioni permisero la nascita di un capolavoro assoluto nella storia dell'arte, il colonnato della piazza, capace di tradurre in architettura il messaggio di universalità della Chiesa. I due grandi portici sembrano infatti abbracciare tutti i fedeli, mentre le innumerevoli statue vegliano sul mondo cristiano.

Bernini, consapevole di non poter progettare né tantomeno realizzare ogni singola statua, si avvalse di uno dei suoi migliori collaboratori, il Morelli appunto, vero artefice di questo immane palcoscenico teatrale che conta novanta statue, ognuna delle quali corrisponde a una colonna sottostante. A lui sono attribuite circa la metà delle statue, della misura di oltre tre metri. Si tenne conto, in questa produzione quasi seriale, del fatto che i personaggi sarebbero stati visti dal basso e da una certa distanza, quindi non vi fu un'attenzione per i particolari, ma piuttosto per la resistenza, data l'esposizione continua alle intemperie.

Venuto a mancare il pontefice, Bernini fu incaricato di realizzarne il sontuoso sepolcro all'interno della basilica, celeberrima concezione barocca alla quale partecipò lo stesso Morelli, che scolpì una delle quattro figure allegoriche, vale a dire la statua della Verità posta a destra, poi completata da Giulio Cartari, un altro artista della bottega berniniana.

Bibliografia

Roma Barocca - Gerhard Wiedmann - Jaca Book

Note

Le foto di Ponte Sant'Angelo, di piazza San Pietro e del Monumento ad Alessandro VII sono state scattate durante il mio viaggio a Roma nel febbraio 2019.

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