Paul Hindemith

La musica, sotto qualsivoglia suono o struttura si presenti, non è altro che rumore senza significato finché non raggiunge una mente capace a riceverla.

Nato nel 1895 ad Hanau, in Germania, studiò al conservatorio di Francoforte, città in cui fu violinista e direttore d'orchestra all'Opera. Compositore difficile e impegnativo da ascoltare, sentiva la musica come un'urgenza interiore, una quotidiana pratica di maturazione, una questione di esperienza e conoscenza.
I suoi lavori giovanili riprendono il periodo tardo - romantico e si possono accostare all'espressionismo musicale, vicini, nel linguaggio, a quelli di Arnold Schönberg, autore fondamentale per il XX secolo, fondatore della dodecafonia. Il sistema dodecafonico si distacca dalla musica tonale, cioè la musica organizzata attorno ad un suono centrale, chiamato "tonica", a cui convergono tutti i legami e le tensioni musicali. Questo nuovo linguaggio musicale rientra dunque nella musica atonale, cioè quella musica composta a partire dai primi anni del Novecento e legata alle avanguardie che non ha più un centro tonale.
Hindemith fu invece protagonista, negli anni successivi alla Prima guerra mondiale, del movimento della Nuova oggettività, basato sull'idea di recuperare la tonalità, sebbene non nel senso più tradizionale. Si può dunque definire la sua musica "parzialmente tonale", in quanto utilizza la tonalità in un modo così complesso e spregiudicato da creare continui effetti atonali. Il genio di Hindemith si esprime nella musica tipicamente tradizionale, come quella da camera. In lui rivive quasi involontariamente la concezione eroica del romanticismo tedesco, sotto atteggiamenti estremamente moderni, carichi di originalità.
Hindemith è stato anche accostato al neoclassicismo musicale, quindi in opposizione alle sperimentazioni atonali e dodecafoniche, ponendo lo sguardo ai grandi modelli barocchi e classici, come Bach e Mozart, ma sebbene la sua musica deva molto a questi due autori, il suo stile non rientra totalmente nemmeno in questo movimento, ben distante infatti da un musicista come Igor Stravinskij, capofila del neoclassicismo.
Nel 1927 divenne professore di composizione a Berlino, sebbene lui stesso affermava che la composizione non potesse essere veramente insegnata ma che si potesse solo incoraggiare nella maniera più ampia possibile gli studenti. La città di Berlino, dopo la perdita da parte di Vienna dell'egemonia del mondo culturale, conobbe in questi anni un'eccezionale vitalità in seguito stroncata dall'avvento del nazismo. Il compositore attraversò tutta la crisi del proprio periodo storico, vivendo il travaglio europeo che tra gli anni dieci e quaranta non si interruppe quasi mai. Vi sono infatti storici che considerano questo trentennio una continua “guerra civile europea”, culminata con il nazismo, inizialmente considerato un periodo di ritorno all'ordine, alla normalità...
Impegnato come concertista e studioso di teoria musicale, venne attaccato dal regime nazista perché autore di "musica degenerata", costretto così a proseguire la propria attività all'estero. Svolse alcune tournée negli Stati Uniti e in varie città europee, stabilendosi in Svizzera. Nel 1940 fu ancora negli Stati Uniti, assumendo la cittadinanza americana e insegnando in diverse università. Finita la guerra tornò in Europa, insegnando a Zurigo a partire dal 1948 e vivendo dal 1953 sul lago di Ginevra. Si spense in Germania, a Francoforte, nel 1963.

Scena di strada berlinese - Ernst Ludwig Kirchner - 1913

Al periodo giovanile, in cui si impose all'attenzione del mondo musicale per la provocatoria modernità del linguaggio, aperto ai contributi più diversi ma anche saldamente legato alla grande tradizione tedesca, appartiene la serie di otto lavori intitolati Kammermusik, letteralmente "musica da camera", composti tra il 1921 e il 1928. La differenza con la tradizione ottocentesca, dove questo tipo di composizione raggiunse il punto più alto, sta nel fatto che qui la musica non è volta a intrattenere l'ascoltatore, ad allietarlo, bensì è una musica che trova il proprio significato nella sua essenza, non nella ricerca di esprimere l'interiorità del musicista.

Nella Kammermusik n.1 op. 24, la più celebre, vengono mescolate sonorità molte diverse tra loro che conferiscono un effetto di caos voluto dal compositore, costruito attraverso una sovrapposizione studiata degli strumenti. L'autore prese spunto anche dalla musica leggera di quegli anni e dalla musica popolare americana, il jazz. Fu uno tra i primi a studiare il fenomeno del jazz come portatore di una forza in grado di scardinare gli schemi europei, proseguendo con maggior convinzione una strada introdotta in precedenza dal francese Maurice Ravel. La frenesia da parte di Hindemith di sperimentare nuovi generi ed espressioni è un concetto molto contemporaneo che ben riflette la crisi culturale del secolo scorso. Un esempio è anche l'introduzione di veri e propri “rumori” nelle proprie composizioni, tenuti in precedenza ben distanti dalla musica colta. Nel Novecento cambierà radicalmente questa separazione che c’era sempre stata tra suono e rumore e uno dei precursori fu proprio Hindemith.
Di questi anni è anche l'opera in tre atti Cardillac, rappresentata per la prima volta a Dresda nel 1926, il cui testo è vicino all'opera Wozzeck di Alban Berg. Hindemith espresse le tensioni tra l'artista moderno e la società dell'epoca, trattando il tema della folla, tipico della modernità, nell'uso interessante del coro iniziale che imita una folla urlante.

Appartiene al periodo della maturità e più precisamente agli anni '30, la Sinfonia Mathis der Maler, quando man mano lo stile compositivo di Hindemith perse la propria caratteristica carica provocatoria verso una concezione più distesa e serena del linguaggio musicale.
Composta tra il 1933 e il 1934, Mattia il pittore, eseguita per la prima volta a Berlino, narra la vita e l'arte di un grande pittore tedesco del Cinquecento, Matthias Grünewald, focalizzando l'attenzione sulla sua posizione rispetto alle battaglie sociali dell'epoca e sulle sue creazioni, come l'altare della chiesa di Isenheim. Ciascuno dei tre movimenti della sinfonia si riferisce infatti a un pannello del polittico che il protagonista ha dipinto per l'altare: Concerto degli Angeli, La deposizione e La tentazione di Sant'Antonio. Interessante nel primo movimento è il ruolo dei tromboni, i quali intonano un'antica canzone tedesca intitolata "Cantarono tre Angeli", lo stesso testo musicato da Gustav Mahler nella sua Terza Sinfonia.
L'intreccio di vita e arte non riguarda solo il protagonista dell'opera, ma anche il suo compositore, accusato in questo periodo di essere uno dei rappresentanti della nuova arte degenerata. Alla prima esecuzione la sinfonia fu ben accolta, ma di fatto in Germania non vi sarebbero più state importanti prime esecuzioni di Hindemith, proprio per i duri attacchi del regime.

Oltre a questa sinfonia uno dei lavori più celebri di Hindemith furono le Metamorfosi sinfoniche su temi di Carl Maria von Weber, del 1943, ma anche un importante trattato di armonia datato 1948 e infine, due anni più tardi, un rilevante libro su Bach. Addirittura paragonato a Bach per la vastità musicale, Hindemith è oggi considerato una personalità di primo piano nella musica moderna, sebbene ancora poco conosciuto.