Ernst Ludwig Kirchner
Tra il 1900 e il 1920 circa si sviluppò la corrente artistica dell'Espressionismo, principalmente in Francia, nelle opere dei Fauves, di cui il massimo esponente fu Henri Matisse, e in Germania, in quelle del gruppo Die
Brücke (il Ponte), la cui personalità più interessante fu certamente Ernst Ludwig Kirchner.
Il movimento tedesco nacque a Dresda nel 1905 e fu attivo solo sino al 1913. Gli artisti esaltavano il lato emotivo della realtà esprimendo tensioni, stati d'animo e sentimenti attraverso colori violenti, l'incisività del segno e la deformazione delle immagini.
Il principio delle linee curve e del colore come espressione dello stato d'animo del pittore venne ripreso dagli espressionisti dall'arte di Paul Gauguin, Vincent Van Gogh, oltre che da quella carica d'angoscia di Edvard Munch.
I temi principali della pittura di Kirchner furono infatti l'isolamento dell'uomo incompreso nella società, la prostituzione e gli aspetti più inquietanti del mondo che osservava.
Il nome del movimento artistico di cui faceva parte Kirchner ha origine da un passaggio tratto da Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche dove si parla del potenziale dell'umanità di rappresentare gradualmente un "ponte" verso un futuro perfetto. Per questo i membri del gruppo cercarono di creare un collegamento, un ponte appunto, tra la tradizionale pittura neoromantica tedesca e la nuova pittura espressionista moderna, contrapponendo all'Ottocento realista e impressionista un Novecento espressionista e antinaturalista.
Nato nel 1880, Kirchner studiò architettura a Dresda, iniziando a dipingere paesaggi e ritratti caratterizzati da colori accesi e una forte espressività. Nel 1908 realizzò la sua opera più celebre, Marcella, evidentemente ispirata a Pubertà di Munch, datata 1893. In entrambe è affrontato il tema della sessualità, vissuto in uno stato di angosciosa solitudine dalle due giovani. Munch dipinge un'ombra minacciosa che appare come un fantasma, una sorta di doppia personalità, come una propagazione dell'inconscio, quel luogo della psiche che solo pochi anni più tardi Sigmund Freud avrebbe scoperto.
Il quadro di Kirchner risulta per certi versi sgradevole e provoca nell'osservatore uno stato di disagio. La ragazza, nuda e con le braccia raccolte a coprire il ventre, presenta un corpo fragile e dolorosamente contratto, divorata da un devastante senso di colpa. L'inquietudine e il trucco pesantissimo lasciano pensare ad un'adolescente destinata alla prostituzione, così come l'espressione amara con cui ci osserva il soggetto. È la visione della realtà dell'autore stesso che trasse l'immagine dal proprio mondo interiore. L'opera è divenuta una delle immagini simbolo della pittura espressionista.
Trasferitosi a Berlino, Kirchner dipinse nel 1913-1914 Scena di strada berlinese, in cui ritroviamo il tema tipico di Munch della prostituta e il sentimento misogino dell'artista. La donna, affascinante e demoniaca, priva l'uomo dell'affetto e del conforto di cui ha bisogno, portandolo alla perdizione. Nel dipinto si notano due appariscenti prostitute che rivolgono i loro sguardi a due uomini.