Biagio d'Antonio

Ritratto di giovane uomo eseguito intorno al 1470.

Biagio d'Antonio Tucci è stato un pittore attivo a Firenze nella seconda metà del Quattrocento.
Influenzato a livello stilistico da Andrea del Verrocchio e Domenico Ghirlandaio, soggiornò nel corso della sua vita anche a Faenza, dove oggi nella Pinacoteca Comunale si può vedere la sua Annunciazione, databile al 1475 circa, capolavoro caratterizzato da una visione prospettica che richiama un maestro come Piero della Francesca.

Fu in seguito a Roma, dove a partire dall'estate dell'anno 1481 sino al 15 agosto 1483, giorno dell'Assunta, i più grandi pittori umbri e toscani furono chiamati da Sisto IV per affrescare le due pareti laterali della Cappella Sistina. Qui Pietro Perugino, Sandro Botticelli, il Ghirlandaio, Cosimo Rosselli e Luca Signorelli ebbero la loro sfida più grande, lavorare per il papa in quella che sarebbe divenuta la cappella più famosa della storia delle arti.
Ognuno di questi maestri portò con sé la propria squadra, composta dagli allievi della loro bottega, alcuni dei quali collaborarono personalmente alle opere. Fu il caso di Biagio d'Antonio, il cui nome viene accostato dagli studiosi al dipinto Passaggio del Mar Rosso, che dovrebbe essere in gran parte opera sua, sebbene altri ritengano sia del Ghirlandaio oppure del Rosselli.

La scena è concitata, con Mosé sulla sinistra che ha portato in salvo il suo popolo dalla servitù d'Egitto, mentre l'esercito egiziano è travolto dalle acque rosse che si stanno richiudendo. Di fronte all'affresco, in perfetta specularità di immagine e di contenuto, vi è la Vocazione dei primi apostoli del Ghirlandaio, altra storia di acqua e di salvezza.

Alcuni ritengono che la mano di Biagio d'Antonio si possa vedere anche nelle tre scene della Passione nell'affresco dell'Ultima Cena di Cosimo Rosselli.

L'Orazione nell'orto, la Cattura di Cristo e la Crocifissione nei tre riquadri attribuiti all'artista.