Tranquillo Cremona

Nato a Pavia nell'anno 1837 da una famiglia di origini ebraiche, Tranquillo Cremona fu uno dei principali esponenti della Scapigliatura, movimento artistico e letterario a cui fecero riferimento soprattutto i pittori lombardi e piemontesi della seconda metà del XIX secolo.
Se in ambito poetico i principali esponenti furono Cletto Arrighi, Emilio Praga, Igino Ugo Tarchetti e Arrigo Boito, per quanto riguarda la pittura Tranquillo Cremona fu il protagonista assoluto, iniziatore del nuovo stile.
Il termine "scapigliatura" corrisponde al francese "bohème", utilizzato per indicare lo stile di vita libero, disordinato e anticonformista degli artisti appartenenti al gruppo. In accordo con i bohémien francesi, gli scapigliati teorizzarono una pittura d'effetto e d'atmosfera, priva del disegno preparatorio, che utilizzava molto la tecnica dello sfumato e che lasciava intravedere la malinconia di una vita interiore inquieta e carica di sentimento.
Sintesi di questa nuova concezione pittorica è il capolavoro di Cremona, vale a dire L'edera, realizzata nel 1878 proprio poco prima di trovare la morte a soli quarantuno anni.
Custodita alla Galleria d'arte moderna di Torino, l'opera sovverte tutte le regole accademiche attraverso i contorni sfumati e suggestivi effetti chiaroscurali che resero inconfondibile il suo stile. Tutta la tensione sentimentale del dipinto e della poetica di Cremona culmina nell'abbraccio fra i due amanti, sospesi nel loro incontro intriso di passione e desiderio.

Tranquillo Cremona si formò in Lombardia, dapprima a Pavia, studiando al Liceo classico Ugo Foscolo, per poi frequentare l'ambiente milanese ed accostarsi ai soggetti storici, facendo riferimento in particolare a Francesco Hayez.
Durante la giovinezza visse gli anni dell'Unità d'Italia, eseguendo intorno al 1870 un celebre ritratto del nuovo sovrano Vittorio Emanuele II di Savoia, il "Padre della Patria", che si può osservare presso il Museo nazionale del Risorgimento di Torino.

Un luogo dove poter comprendere e apprezzare la pittura di Cremona è certamente la Galleria d'Arte Moderna di Milano, che dedica un'intera sala alla sua produzione. Qui si possono ammirare alcuni tra i suoi dipinti più suggestivi, come Una visita alla tomba di Giulietta e Romeo, del 1862, romantica scena nella quale due innamorati si stringono commossi nel ricordare la triste sorte dei due protagonisti della tragedia di William Shakespeare.

L'anno seguente dipinse Il falconiere, che segnò la piena affermazione dell'autore sulla scena milanese, un'opera dolcemente sentimentale, ma allo stesso tempo malinconica, che sembra ispirata dalla lettura della novella di Federigo degli Alberighi del Decameron boccaccesco.

Attento alla tematica amorosa e ai suoi profondi turbamenti, Cremona, che nel quadro L'edera aveva descritto la passione travolgente di un abbraccio, volle mostrare nella piccola tela intitolata Attrazione un delicato sensualismo, un incrocio di sguardi nel quale non è meno forte il legame tra i due giovani amanti. L'atmosfera silenziosa e la consueta vaporosità della pittura rapisce per la capacità di descrivere il moto di un'anima innamorata e per la sensibilità nel mostrare l'unione di due cuori eternamente in ascolto l'uno dell'altro.

Venuto a mancare la mattina del 10 giugno 1878 a Milano, l'artista fu sepolto nel Famedio del Cimitero Monumentale, non lontano da Alessandro Manzoni e dallo stesso Hayez.


Note

Le foto dei dipinti custoditi alla Galleria d'Arte Moderna di Milano sono state scattate durante la mia visita nel maggio 2021.