Il teatro romano

Veduta di un paesaggio romano con il Colosseo sullo sfondo in un dipinto seicentesco di Claude Lorrain.

Il teatro moderno europeo trae origine e modello dalla tragedia e dalla commedia romana. A sua volta il teatro romano utilizzò il modello di quello greco, apportandovi solo alcune modifiche.
I commediografi principali furono Plauto e Terenzio, mentre il genere tragico si basa fondamentalmente su Seneca.
Le rappresentazioni teatrali si svolgevano in concomitanza di quattro cicli di festività:

  • i ludi Megalenses che si svolsero a partire dal 204 a.C. nel mese di aprile in onore della Magna Mater, dea della natura;
  • i ludi Apollinares, istituiti nel 212 a.C. che si svolgevano in luglio e comportavano due giorni di rappresentazioni teatrali;
  • i ludi Romani che si svolgevano in settembre in onore di Giove Ottimo Massimo ed erano i più antichi ludi celebrati a Roma generalmente nel Circo Massimo;
  • i ludi plebeii, sempre in onore di Giove, che si svolsero in novembre almeno dal 220 a.C. e potevano comportare sino a tre giorni di spettacoli.

Fino al 55 a.C. non vi fu a Roma alcun teatro costruito in pietra, dunque stabile, anzi sappiamo che nel 154 a.C. era stata impedita la costruzione di un teatro in quanto iniziativa dannosa per la pubblica morale che influenzava negativamente le nuove generazioni.
In occasione delle rappresentazioni venivano erette delle strutture in legno provvisorie che poi erano smontate. Il primo teatro in muratura fu il teatro di Pompeo del 55 a.C., oggi scomparso.
Le differenze sostanziali col teatro greco erano che la cavea, il luogo fatto di gradoni intorno al palcoscenico dove prendevano posto gli spettatori, non era appoggiata a un pendio naturale, bensì costituito da grandi arcate edificate in pianura. In Grecia si sfruttava infatti il pendio delle colline per erigere facilmente la struttura.
La scena, divenuta sempre più alta, era collegata alla parte più alta della cavea, assumendo così la forma di una struttura uniforme e semicircolare.
Il palcoscenico, chiamato pulpitum, non era molto rialzato, al contrario che in Grecia, ma di dimensioni notevoli. Lo spazio per l'orchestra venne notevolmente ridotto in quanto il Coro non veniva più utilizzato, sino a divenire una platea per un'élite di pubblico.
Nella cavea vi erano dei vomitorium, ossia gli ingressi che permettevano l'accesso agli spettatori, mentre nelle arcate dell'edificio si potevano trovare dei piccoli bordelli.
Quando il teatro veniva chiuso dal velarium, una copertura di tende, per proteggerlo dagli agenti atmosferici, esso assumeva una forma molto simile al teatro moderno.

Bisogna fare attenzione a non confondere il teatro con l'anfiteatro romano. Quest'ultimo era infatti destinato ai giochi gladiatori e ad altri spettacoli spesso cruenti, come le venationes, cioè gli scontri tra gli uomini e gli animali, solitamente tigri o leoni, ma anche l'uccisione di condannati da parte di questi animali.
L'esempio più noto in tutto il mondo di questo edificio è il nostro bellissimo Anfiteatro Flavio, il Colosseo.

Fotografia scattata durante il mio viaggio a Roma nel febbraio 2019.