Simonide

Tra la fine del VI e la metà del V secolo a.C. la tradizione della lirica arcaica visse la sua ultima grande stagione. Con l'avvento dell'età classica nacque infatti il teatro e si sviluppò notevolmente anche la prosa, mentre la lirica rimase ancorata a forme e occasioni sempre più in disuso.
In quest'epoca di transizione dal sistema culturale dell'età arcaica a quello dell'età classica, poeti come Pindaro e Bacchilide portarono la lirica corale al suo punto espressivo più alto, mentre la lirica monodica riprendeva ancora il modello di Anacreonte.
Le occasioni dell'esecuzione poetica erano ancora quelle delle etèrie, ossia del simposio e del banchetto, per quanto riguarda il genere monodico, mentre quello delle feste religiose e delle cerimonie legate a gare atletiche o artistiche per il genere corale.
Se tuttavia Pindaro e Bacchilide sono già considerati appartenenti all'età classica, un autore di grande importanza in questo periodo fu Simonide di Ceo, zio di Bacchilide e precursore del ruolo di poeta professionale.
Simonide eseguiva dunque il suo lavoro per potenti committenti dietro lauti compensi, celebrato sin dall'antichità come poeta di successo.

Nato nel 556 a.C. nell'isola di Ceo, si trasferì alla corte del tiranno Ipparco e successivamente in Tessaglia. All'epoca delle guerre persiane fu nuovamente ad Atene e poi in Sicilia, in particolare a Siracusa, presso la corte del tiranno Ierone.

Della sua produzione rimane pochissimo e solo in frammenti; si può però considerare l'inventore dell'epinicio, forma di componimento corale destinata a esaltare la vittoria di un atleta nelle gare sportive.
Famosi già nell'antichità erano anche i suoi canti funebri, o thrènoi, capaci di suscitare forti sentimenti di commozione. In essi temi ricorrenti erano il destino umano e la caducità dell'esistenza.
Altri componimenti importanti, purtroppo perduti, erano quelli dedicati alla celebrazione di eventi bellici come le battaglie di Maratona e di Salamina, decisive per la difesa della Grecia dai tentativi persiani di invaderla. La tradizione vuole che per i versi di Maratona, Simonide abbia sconfitto in gara poetica Eschilo, celebre per la sua tragedia I Persiani, che prende spunto dalle immediate conseguenze della battaglia di Salamina.
Temistocle, il politico ateniese protagonista della vittoria greca sulla Persia, commissionò a Simonide i componimenti per la battaglia di Platea del 479 a.C., che sancì la definitiva vittoria dei Greci.
Un altro genere della poetica simonidea è quello degli encomi, finalizzati all'elogio del committente all'interno del simposio aristocratico, ma anche spunto per riflessioni di natura etica, come il ruolo e la responsabilità del potente all'interno della società.

Uno dei frammenti più estesi e suggestivi di Simonide è il Lamento di Danae, esempio di poesia che si avvicina alla prosa. Secondo il mito, il re di Argo, Acrisio, aveva saputo da un oracolo che, se sua figlia Danae avesse avuto un figlio, questi l'avrebbe ucciso. Allora fece rinchiudere la ragazza in una torre, ma Zeus, innamoratosi della fanciulla, riuscì a fecondarla sotto forma di pioggia d'oro. Quando nacque il piccolo Perseo, Acrisio ordinò che Danae fosse abbandonata in mare con il figlio dentro una cassa, ma alla fine i due riuscirono a salvarsi. Da questo episodio il poeta prende spunto per narrare del timore della donna per suo figlio, che dorme ignaro del pericolo, e del pianto materno che si trasforma in una commovente ninna nanna piena di tenerezza:
<< Ti prego, dormi bambino, dorma il mare, dorma il male smisurato. Appaia da te, padre Zeus, un mutamento: se ti levo una preghiera azzardata o non giusta, perdonami >>.

Il dipinto

Il mito di Danae ispirò diversi pittori nella storia dell'arte, tra i quali il Correggio, che in questo raffinatissimo dipinto custodito alla Galleria Borghese mostra il momento in cui la giovane eroina viene fecondata dalla pioggia d'oro.
Tutta la sensibilità e la dolcezza dell'artista si nota nei volti delle figure femminili e dei bambini, tra i più belli che siano mai stati dipinti, come si nota dai due putti in primo piano intenti a giocare tra loro.