Canto XXXI

San Bernardo

O donna in cui la mia speranza vige,
e che soffristi per la mia salute
in inferno lasciar le tue vestige,

di tante cose quant' i' ho vedute,
dal tuo podere e da la tua bontate
riconosco la grazia e la virtute.

Tu m'hai di servo tratto a libertate
per tutte quelle vie, per tutt' i modi
che di ciò fare avei la potestate.

Negli ultimi canti Dante ha concluso la sua ascesa di cielo in cielo insieme a Beatrice, giungendo sino all'Empireo, dove nell'anfiteatro celeste della "rosa dei beati" rivede tutte le anime sante incontrate durante il viaggio poste nella loro definitiva ed eterna sede. Comincia nel Canto XXXI la sublime descrizione del Paradiso che accompagnerà il lettore sino alla visione di Dio nel Canto XXXIII.
Il Poeta, dopo essere rimasto in silenzio a contemplare la gloria dei beati e dei santi, si volta per porre alcune domande a Beatrice, ma al suo posto vede un venerabile anziano a cui domanda, preoccupato, dove si trovi la sua amata. Si tratta di San Bernardo, ultima guida di Dante, il quale gli mostra Beatrice nell'anfiteatro celeste, già tornata al suo seggio fra gli altri beati. Dante le rivolge allora una preghiera di ringraziamento e di lode per averlo salvato e condotto verso la libertà. Beatrice risponde con uno sguardo e un ultimo sorriso di congedo, per poi rivolgersi definitivamente alla contemplazione di Dio. Si conclude con uno sguardo in lontananza la meravigliosa storia d'amore fra Dante e Beatrice, che, silenziosa, ha lasciato posto a San Bernardo come tramite fra il Poeta e la Vergine Maria. Così come era già accaduto sulla sommità del Purgatorio con Virgilio, anche in questo caso Dante non si accorge del momento esatto in cui la sua guida scompare, chiedendo immediatamente spiegazione a Bernardo. Quest'ultimo invita il Poeta ad alzare lo sguardo al centro dell'anfiteatro, sul gradino più alto, dove vi è il seggio della Vergine, circondata da angeli, a cui tutte le anime rivolgono lo sguardo. Il sorriso di Maria, l'unica che può guardare Dio, ricolma di gioia tutti gli altri beati ed anche Dante, che rimane estasiato a guardare il suo splendore.