Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi è il primo degli scrittori moderni; forse l'autore più amato in assoluto, soprattutto dai ragazzi: è il poeta del dubbio, dell’adolescenza e dell’infinito, inteso come il piacere di naufragare nel mare della propria interiorità.

Colpisce la nobiltà che Leopardi assegnò al dubbio, che in quei tempi di certezze, era dirompente: la ragione umana si allontana dal vero ogni volta che giudica con certezza.

Compose molti capolavori nell'età dell’adolescenza e fece della prima giovinezza uno dei temi centrali della sua riflessione. 

“Dato che l'andamento e le usanze e gli avvenimenti e i luoghi di questa mia vita sono ancora infantili io tengo afferrati con ambe le mani questi ultimi avanzi e queste ombre di quel benedetto e beato tempo dov'io sperava e sognava la felicità, e sperando e sognando la godeva, ed è passato né tornerà mai più, certo mai più; vedendo con eccessivo terrore che insieme colla fanciullezza è finito il mondo e la vita per me e per tutti quelli che pensano e sentono; sicché non vivono fino alla morte se non quei molti che restano fanciulli tutta la vita”.

L’adolescenza è l’unico periodo della vita in cui si è felici, pieni di sogni e speranze, solo chi resta fanciullo per tutta la vita, dice il poeta, vive davvero fino alla morte. Questo perché i fanciulli riescono a trovare il tutto nel niente, mentre gli uomini il niente nel tutto.

La felicità per Leopardi è raggiungibile solo attraverso l’immaginazione e quando si attende un momento piacevole. Per esempio nella famosa poesia Il sabato del villaggio essa è paragonata al giorno che precede la festa. Il sabato è preferibile alla domenica, come l’attesa della felicità è preferibile alla sua realizzazione. Nei versi conclusivi del componimento il poeta si rivolge ad un fanciullo invitandolo a godere dei piaceri della sua età, concentrata nell’attesa e nella speranza, perché rimarrà deluso da quanto la vita adulta gli riserverà.

Secondo il poeta un desiderio è tale solo quando rimane tale. Dopo che si è raggiunto pervade e governa solo il vuoto. Un vuoto di cui ogni suo componimento risente e che è tipico di ogni esistenza umana, in particolare egli si sentiva profondamente infelice e malinconico. Leopardi considera la vita in modo profondamente pessimista: un viaggio faticoso, privo di certezze il cui più solido piacere, è il piacere vano delle illusioni.

“Che cos'è la vita? Il viaggio di uno zoppo ed infermo che con un gravissimo carico in sul dorso per montagne altissime e luoghi sommamente aspri, faticosi e difficili, alla neve, al gelo, alla pioggia, al vento, all'ardore del sole, cammina senza mai riposarsi dì e notte uno spazio di molte giornate per arrivar a un cotal precipizio o fosso, e quivi inevitabilmente cadere”.

Leopardi è sicuramente amato dai ragazzi per come parla dell'amore: sentimento che nell'età della giovinezza è più che mai vivo, ideale e totale. Il rapporto che ha da ragazzino con Silvia è ben rappresentato nel film "Il giovane favoloso" di Mario Martone al quale faccio continui riferimenti nelle pagine del sito dedicate al poeta di Recanati.

Silvia cambia l'esistenza di Giacomo: è il primo amore e grazie a lei comprende il significato di questo sentimento e tutta la sofferenza che può portare. Giacomo, costretto per volere del padre e per le sue deboli condizioni di salute, a rimanere sempre in casa a studiare, osserva la giovane da lontano, dalla finestra, e, come qualsiasi ragazzo, immagina e spera un giorno di poterla incontrare e magari parlarle oppure solo guardarla negli occhi da vicino, per un istante, senza dirle niente. Le giovani speranze e i tormenti che prova Giacomo in molte notti insonni sono chiarissimi nei primi dieci versi del componimento La sera del dì di festa

Il suo amore rimarrà solo un sogno perché la tubercolosi colpì e portò alla morte la ragazza. Questo episodio toglie ogni speranza al poeta e comporta una visione negativa anche del sentimento amoroso.

"Nei trasporti d'amore, nella conversazione coll'amata, nei favori che ne ricevi, anche negli ultimi, tu vai piuttosto in cerca della felicità di quello che provarla, il tuo cuore agitato, sente sempre una gran mancanza, un non so che di meno di quello che sperava, un desiderio di qualche cosa, anzi di molto di più. I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. In quel riposo la tua anima meno agitata, è quasi piena, e quasi gusta la felicità. Così anche nell'amore, ch'è lo stato dell'anima il più ricco di piaceri e d'illusioni, la miglior parte, la più dritta strada al piacere, e a un'ombra di felicità, è il dolore".

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