Da Auguste von Platen
A la materia l’anima s’appiglia,
polso del mondo è l’azïone; e a sorde
orecchie spesso versa i canti l’alta
lirica musa.
A tutti Omero s’apre e svarïati
gli arazzi de la favola dispiega,
l’autor del dramma trascinando i volghi
le scene eleva.
Ma il vol del sacro Pindaro, di Flacco
l’arte e, o Petrarca, il tuo librato verso,
lento ne i cuori imprimesi, e a la plebe
ardüo sfugge.
Grazia che pensa, non agevol ritmo
di canzoncine intorno la teletta:
non lieve sguardo penetra le loro
alme possenti.
Eterno vaga per le genti il nome,
ma raro ad essi spirito s’aggiunge
amico e pio che onori le gagliarde
menti profonde.