Canto XI

San Francesco

La predica agli uccelli - Giotto - 1295 circa - Assisi, basilica superiore di San Francesco

O insensata cura de' mortali,
quanto son difettivi silogismi
quei che ti fanno in basso batter l'ali!

Il canto si svolge nel quarto cielo, quello del Sole, dove Dante incontra gli spiriti sapienti, che si presentano come splendori eccezionalmente luminosi che costellano il cielo. Fra loro troviamo San Tommaso, comparso già nel canto precedente, San Francesco, San Domenico e San Bonaventura.
Il Poeta insorge in apertura del canto in un'invettiva contro gli uomini che, in modi diversi, si affannano alla ricerca dei beni terreni, i quali occupano la loro mente e il loro cuore distogliendoli da pensieri più alti e nobili, finendo per allontanarli dalla salvezza. Si tratta di una delle condanne più drastiche del poema, cui si contrappongono per i loro meriti gli spiriti sapienti. San Tommaso esalta allora la Chiesa ed in particolare le figure di San Francesco e San Domenico, facendosi guida di Dante nel risolvere i suoi dubbi nonché narratore del panegirico del santo di Assisi.
Tommaso comincia col definire il luogo di nascita di Francesco, cui seguono la conversione giovanile con la rinuncia agli averi davanti al padre e le nozze mistiche con la Povertà, che solo Cristo seppe amare in tal modo: "Francesco e Povertà per questi amanti prendi oramai nel mio parlar diffuso".

La rinuncia agli averi - Giotto - 1295 circa - Assisi, basilica superiore di San Francesco

L'amore di Francesco fu così intenso e ammirevole che un primo gruppo di discepoli, fra cui Bernardo, Egidio e Silvestro, cominciò a seguirlo. L'agiografia prosegue poi sino al riconoscimento ufficiale della regola francescana a Roma da papa Innocenzo III, mentre i poverelli seguaci di Francesco continuavano ad aumentare. Il santo ricevette poi le stigmate da Dio sul monte Verna, sublime ed estremo segno del compiacersi del divino in Francesco, che morirà in assoluta umiltà e povertà.

La conferma della regola - Giotto - 1295 circa - Assisi, basilica superiore di San Francesco

La figura di San Francesco richiama per santa analogia quella di San Domenico, da cui San Tommaso prende spunto per denunciare la corruzione contemporanea di molti frati domenicani, che invece di seguire gli insegnamenti del santo fondatore corrono anche loro, richiamandosi all'inventiva dantesca, dietro falsi beni mondani, inseguendo piaceri vuoti ed effimeri.