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O muse, o alto ingegno, or m'aiutate;
o mente che scrivesti ciò ch'io vidi,
qui si parrà la tua nobilitate.
A seguito dell'incontro provvidenziale con Virgilio nel Canto I, che ha permesso al Poeta di vincere la paura provocata dalle tre fiere, Dante, solo fra i viventi, si accinge sul far della sera ad affrontare il viaggio nel regno dell'Inferno. Per riportare con adeguate parole quanto si accinge a vedere, invoca l'aiuto delle Muse, deciso a dimostrare le sue capacità poetiche.
Il Poeta non è però privo di dubbi e insicurezze, diviso tra paura e desiderio, domandando a Virgilio da chi discenda la volontà del suo miracoloso viaggio nei tre regni ultraterreni. L'affettuosa guida risponde che mentre si trovava nel Limbo, dove è stato relegato per la volontà divina, una donna bellissima e amorevole si recò personalmente a chiedergli con trepidazione di recarsi in suo soccorso. Si tratta di Beatrice, qui citata per la prima volta nel poema, scesa dal Cielo spinta dall'amore. Dante si mostra subito confortato dalla notizia.
Io era tra color che son sospesi,
e donna mi chiamò beata e bella,
tal che di comandare io la richiesi.
Lucevan li occhi suoi più che la stella;
e cominciommi a dir soave e piana,
con angelica voce, in sua favella:
«O anima cortese mantoana,
di cui la fama ancor nel mondo dura,
e durerà quanto 'l mondo lontana,
l'amico mio, e non de la ventura,
ne la diserta piaggia è impedito
sì nel cammin, che vòlt'è per paura;
e temo che non sia già sì smarrito,
ch'io mi sia tardi al soccorso levata,
per quel ch'i' ho di lui nel cielo udito.
L'amata Beatrice non è l'unica donna benedetta per la quale sarà possibile il pellegrinaggio dantesco; il destino e la salvezza del Poeta sono infatti stati voluti dalla Vergine Maria e da Santa Lucia.
Il motivo della presenza di Santa Lucia è dagli studiosi ricondotto al fatto che Dante, che aveva problemi agli occhi, era a lei molto devoto in quanto protettrice della vista.
Virgilio sollecita infine il Poeta ad abbandonare ogni timore e incertezza, in quanto il viaggio è volontà del progetto celeste, nonché delle tre donne benedette. Dante comincia allora il proprio cammino e si addentra finalmente nel mondo degli Inferi, nel Canto III.
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