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All'interno della quarta sezione dell'Alcyone di Gabriele d'Annunzio si trovano undici madrigali - brevi componimenti che appaiono come dei poetici quadretti d'ispirazione pastorale - dedicati al lento tramonto dell'estate, di cui questo, datato 1903, è il decimo. Nelle numerose immagini naturali che annunciano il declino della bella stagione si riflettono perfettamente il clima e la poetica del Decadentismo, ben espresso nel momento in cui gli elementi simbolo di vitalità e di freschezza, raggiunta la piena maturità delle loro forme, cominciano inevitabilmente la loro fase di dissoluzione e disfacimento.
Nella belletta i giunchi hanno l’odore
delle persiche mézze e delle rose
passe, del miele guasto e della morte.
Or tutta la palude è come un fiore
lutulento che il sol d’agosto cuoce,
con non so che dolcigna afa di morte.
Ammutisce la rana, se m’appresso.
Le bolle d’aria salgono in silenzio.

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