Lettere a Theo

"Se non avessi Theo mi sarebbe impossibile dedicarmi al mio lavoro; ma poichè mi è amico farò ancora progressi e continuerò".

Le lettere a Theo sono una preziosa testimonianza che permette di scrutare nella profondità dell'anima di uno dei più grandi pittori della storia dell'arte. Theo fu l'unico a cui Vincent confidò le pene della mente e del cuore, le preoccupazioni e le incertezze della vita, le difficoltà, attraverso scritti pieni d'affetto e piccole attenzioni.

Le lettere permettono di seguire, quasi quotidianamente, la vicenda artistica e umana di Van Gogh, dal 1872 fino al 1890, due giorni prima di morire.

Parigi, 17 settembre 1875

Caro Theo,

essere sensibili, anche profondamente, alle bellezze della natura non significa essere religiosi, sebbene io ritenga che le due cose siano strettamente connesse l’una all’altra. Quasi tutti sentono la natura – chi più, chi meno – ma pochi sentono che Dio è spirito e che chiunque Lo adori deve adorarLo in spirito e in verità. I nostri genitori appartengono a quei pochi. E anche zio Vincent, credo.

È scritto: << Questo mondo passa con tutti i suoi splendori >>. Ma si parla anche di << quella buona parte, che non ci verrà portata via >> e di << una sorgente d’acqua che porta alla vita eterna >>. Preghiamo quindi di poter diventare ricchi in Dio. Ma non cercare di analizzare troppo queste cose – poco per volta ti appariranno più chiare – e fai come ti ho consigliato. Chiediamo che il nostro compito nella vita sia quello di diventare i poveri nel regno di Dio, i servi di Dio. Ne siamo ancora lontani; preghiamo affinché il nostro sguardo diventi chiaro, e allora il nostro intero corpo irradierà luce.

Saluti ai Roos e a chiunque chieda di me

tuo affezionato fratello, Vincent

Lo stesso è vero del senso per l'arte. Non abbandonartici completamente. Conserva ad ogni costo l'amore per il tuo lavoro e il rispetto per il signor Tersteeg. In seguito, capirai meglio di ora quanto egli lo meriti.

Comunque, non è il caso di esagerare.

Hai buon appetito? Mangia e, soprattutto, non lesinare sul pane.

Buona notte, devo dare una lucidatina alle mie scarpe per domani.

Parigi, 25 settembre 1875

Caro Theo,

il sentiero è stretto e quindi dobbiamo essere prudenti. Già sai in qual modo gli altri sono arrivati là dove noi vogliamo andare: prendiamo anche noi quella semplice strada.

Ora et labora. Compiamo il nostro lavoro giornaliero, qualunque esso sia, con tutte le nostre forza, fiduciosi che Dio spargerà i Suoi doni su coloro che Glieli chiedono. E sarà questa la parte che non ci verrà portata via.

<< Sicché, se uno è in Cristo, è una creatura nuova; quel che era vecchio è sparito, ecco è sorto il nuovo. >>

Ho intenzione di distruggere tutti i miei libri: Michelet, ecc. Vorrei che tu facessi altrettanto.

Non vedo l'ora che venga Natale; ma dobbiamo aver pazienza.

Coraggio, figliolo. Saluti a tutti gli amici, e credimi

tuo affezionato fratello, Vincent

Manderò il denaro per le cornici il più presto possibile. Scrivendo al signor Tersteeg, gli dirò che, al momento, sono piuttosto al verde. Ho pregato il nostro cassiere di trattenere ogni mese una parte del mio stipendio, poiché avrò bisogno di parecchio denaro prima di Natale per il viaggio, ecc. Tuttavia, spero di poter saldare presto il mio debito.

Parigi, 14 ottobre 1875

Caro Theo,

eccoti di nuovo qualche riga, per rallegrare me stesso oltre che te.

Ti ho consigliato di distruggere i tuoi libri e te lo consiglio ancora: vedrai, ti darà riposo. Tuttavia, bada a non diventare di mente ristretta fino a temere di leggere libri ben scritti; al contrario, la buona lettura è un conforto nella vita. << Vi sono cose vere, oneste, giuste, belle e meritorie; pensate a queste cose per lodarle e per essere virtuosi. >>

Cerca la luce e la libertà e non meditare troppo sui mali della vita.

Come vorrei averti qui per poterti mostrare il Louvre e il Luxembourg! Ma penso che anche tu finirai per essere trasferito a Parigi.

Una volta, papà mi scrisse: << Non dimenticare la storia di Icaro, che volle volare fino al sole e, dopo essere arrivato a una certa altezza, perse le ali e precipitò in mare >>. Anche tu sentirai spesso che noi due non siamo ancora quello che speriamo di diventare un giorno, che siamo ancora molto al disotto di papà e di altri, che manchiamo di stabilità, semplicità e sincerità. Non si può diventare semplici e veri in un solo giorno. Perseveriamo dunque, e, soprattutto, abbiamo pazienza; quelli che credono non si affrettano. Comunque, c'è una differenza fra il nostro desiderio di diventare veri cristiani e quello di Icaro di raggiungere il sole. Non credo ci sia alcun male nel dedicare al corpo una certa cura affinché sia relativamente forte. Bada a nutrirti bene e quando hai molta fame soddisfala. Ti assicuro che anch'io faccio spesso così e che l'ho sempre fatto in passato. Nutriti specialmente di pane, figliolo. << Il pane è il bastone della vita >> dicono gli inglesi (sebbene amino molto anche la carne e, in generale, ne consumino eccessivamente).

Scrivimi presto, raccontandomi anche della tua vita di ogni giorno.

Fatti coraggio e salutami chiunque chieda di me; entro un mese o due spero che ci potremo vedere. Una forte stretta di mano.

Tuo affezionato fratello, Vincent