Luigi Filippo di Francia

Luigi Filippo I, re dei francesi, in un ritratto di François Gérard del 1834.

I grandi sconvolgimenti che avevano caratterizzato la Francia durante la Rivoluzione francese, i quali sancirono definitivamente per gli storici il passaggio da età moderna a età contemporanea, non portarono subito ad un periodo di pace nel quale poter realizzare concretamente il sogno repubblicano e di quegli ideali, di ispirazione illuminista, che avevano segnato profondamente la fine del Settecento, bensì ad anni pieni di cambiamenti che arrivarono sino al 1848, ultimo anno di regno di Luigi Filippo I di Francia, figura che in qualche modo chiuse un'epoca, sancendo la fine di un'intera dinastia.
L'inizio dell'Ottocento aveva visto l'ascesa di un giovane condottiero ed abilissimo politico, Napoleone Bonaparte, capace di mettere d'accordo sia i repubblicani che portavano avanti i principi della Rivoluzione, sia chi, di orientamento filomonarchico, desiderava invece la restaurazione dei Borbone. La sua figura, sostenuta dal consenso popolare, era però in profondo contrasto con gli ideali rivoluzionari, per questo, dopo essersi fatto eleggere dapprima re e poi imperatore dei francesi, incarnando dunque tutte le caratteristiche proprie del sovrano assoluto, gli studiosi hanno cominciato a definirlo "erede imperfetto" della Rivoluzione.

L'incoronazione di Napoleone - Jacques-Louis David - 1806 - Parigi, Museo del Louvre

Conseguenza della caduta di Napoleone fu il Congresso di Vienna, che diede inizio all'età della Restaurazione, mentre in ambito artistico e culturale, sebbene in modo convenzionale, si è soliti parlare di Romanticismo. L'obiettivo politico era quello di ridefinire gli assetti politici europei sulla base appunto del principio della "restaurazione" dei poteri legittimi spodestati dalla Rivoluzione e dal Bonaparte, in un tentativo anacronistico di tornare all'Ancien Régime.
In Francia, come mostra il dipinto allegorico che segue, vi fu così il ritorno della monarchia con la dinastia Borbone, nella figura di Luigi XVIII, che vediamo raffigurato mentre simbolicamente rialza la Francia, fratello del sovrano Luigi XVI decapitato nel 1793.

Alla morte di Luigi XVIII nel 1824 il potere passò nelle mani di suo fratello minore, Carlo X, intenzionato a ripristinare integralmente gli assetti propri della monarchia assoluta. Fermo nella convinzione di essere stato posto sul trono per volere divino, il nuovo sovrano ristabilì alcuni rituali che non si vedevano più dai tempi del Re Sole, come l'unzione dei malati con l'imposizione delle mani e la solenne incoronazione, avvenuta nella cattedrale di Reims e descritta in questa immensa tela di François Gérard.

L'incapacità di accettare i cambiamenti degli ultimi anni di storia francese, a cui si aggiunse la soppressione della libertà di stampa, suscitò la reazione popolare e la conseguenza fu la rivoluzione del luglio 1830, quando la folla alzò le barricate a Parigi scontrandosi con l'esercito, episodio descritto nel capolavoro di Eugène Delacroix, La libertà che guida il popolo, custodito al Museo del Louvre, vero e proprio inno universale alla libertà dell'uomo.

Il contesto della fine del regno di Carlo X è quello, per citare la definizione di Honoré de Balzac del 1831, della "Scuola del disincanto", in cui ad affermarsi è un sentimento di frustrazione da parte di coloro i quali avevano sostenuto gli ideali rivoluzionari, anche di luglio, senza essere riusciti a liberarsi definitivamente di quel sistema monarchico assolutista di cui il re Borbone era stato l'emblema. I moti del 1830 produssero tuttavia significativi cambiamenti, con la corona che passò al ramo cadetto Borbone-Orléans nella figura di Luigi Filippo, un monarca sicuramente più moderato con il quale si aprì un periodo più sereno, vivendo gli anni della rivoluzione industriale e del decollo economico della Francia.
Incoronato "re dei francesi per volontà della nazione", a testimonianza di una sovranità ormai legata al popolo, Luigi Filippo prese il potere con una rivoluzione e cadrà a seguito di un altra. Sarà l'ultimo monarca a regnare sulla Francia nonché l'ultimo dei re Borbone, sebbene appartenente al ramo secondario della dinastia. La scelta del ramo cadetto, pur essendo sempre stata vista con sospetto, evitò una soluzione di tipo repubblicano-democratico, scegliendo una monarchia costituzionale che già era stata assunta da Luigi XVIII, ma in netto contrasto con le idee di Carlo X.

Il giuramento di Luigi Filippo d'Orléans in un dipinto di Ary Scheffer.

Come primo atto di governo, Luigi Filippo nominò una commissione incaricata di redigere una nuova Costituzione, intanto la Francia tornò ad adottare la bandiera tricolore e non più quella bianca con i gigli d'oro della famiglia Borbone. Nel 1832 la figlia del nuovo sovrano, la principessa Luisa Maria, sposò Leopoldo I, primo re del Belgio.
Sebbene lontano dall'assolutismo, rivelandosi un "re borghese" che evitò lo sfarzo e le eccessive spese da parte della corona, Luigi Filippo era comunque un uomo autoritario, che trovò l'appoggio dell'alta borghesia dando vita ad una sorta di società del denaro poco attenta alle classi meno abbienti. Così, nonostante l'iniziale popolarità fra i sudditi, i suoi consensi cominciarono a diminuire quando il governo fu percepito sempre più conservatore e monarchico.
Tra il 1846 e il 1848 si manifestò una profonda crisi economica conseguenza dell'azione del partito repubblicano, dei liberali e dei socialisti contro il sovrano, a cui fece seguito una nuova rivoluzione, quella del 1848, nota anche come "terza rivoluzione francese", la seconda verificatesi nell'Ottocento, che porterà alla proclamazione della Seconda Repubblica francese, in quanto la prima era stata istituita nel 1792.
Sopravvissuto ad alcuni tentativi di assassinio, Luigi Filippo rinunciò a soffocare con le armi la rivolta e scelse di abdicare. Temendo infine che la stessa sorte di Luigi XVI e Maria Antonietta potesse toccare anche lui, lasciò Parigi per recarsi in Inghilterra, dove rimase con la moglie sino alla morte, avvenuta l'anno 1850.

Bibliografia

  • Il senso del tempo. Volume 2 - Alberto Mario Banti - Editori Laterza
  • L'età moderna. Dalla scoperta dell'America alla Restaurazione - Francesco Benigno - Editori Laterza
  • Storia europea della letteratura francese. Dal Settecento all'età contemporanea - Lionello Sozzi (a cura di) - Einaudi