Alceo

Insieme a Saffo e Anacreonte, Alceo è stato un esponente della melica monodica. Di poco più giovane di Saffo, Alceo, nato intorno al 625 a.C., proveniva come lei dall'isola di Lesbo, in particolare da Mitilene, luogo culturale di fondamentale importanza nel mondo greco i cui rappresentanti erano molto ambiti e stimati.

Saffo e Alceo a Mitilene.

In un frammento di un unico verso si nota che il poeta menziona Saffo con delicato rispetto: "Chioma di viole, riso di miele, veneranda Saffo". Non è chiaro però se i due autori lirici si conoscessero personalmente e se avessero rapporti personali, anche se secondo una versione, probabilmente romanzata, Alceo avrebbe nutrito una vera e propria passione nei confronti della poetessa.

La poesia di Alceo pone l'attenzione ai temi politici ed è ricca di riferimenti alla situazione contemporanea, in particolare riserva aspre parole per il governo di Pittaco, un tiranno e traditore che ottenne i pieni poteri costringendo all'esilio il poeta.
Noto è anche un frammento in cui Alceo brinda alla morte di un altro tiranno a lui ostile, ossia Mirsilo, successore di Pittaco.

<< Ora bisogna ubriacarsi. Ora, bisogna che ognuno a forza beva: Mirsilo è morto >>.

Durante le discussioni del simposio uno dei motivi tipici era quello del vino, che accompagnava spesso l'invettiva politica, con il momento del brindisi che era fondamentale nel banchetto in quanto consentiva di esprimere con ironia e spontaneità i propri pensieri e ideali, realizzando simbolicamente la coesione dei membri della compagnia.

<< Eh, mio caro ragazzo, in vino veritas! >>.

La passione civile del poeta si esprime spesso attraverso metafore assai efficaci, delle vere e proprie allegorie, come quella, ricorrente in una serie di frammenti, dello Stato come una nave per mare in tempesta. L'immagine diverrà un tòpos ricorrente ripreso anche dal poeta elegiaco Teognide e dai tragediografi Eschilo Sofocle.

<< Non comprendo la lotta dei venti, un'onda da un lato s'avvolge, una dall'altro, e noi in mezzo siamo sballottati dalla nera nave, spossati per la grande tempesta >>.